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Federico Fabi e la dolcezza sincera del suo primo album C’eravamo quasi

Il 4 maggio 2021 è uscito C’eravamo quasi, il primo album in studio del cantautore romano Federico Fabi.

Abbiamo avuto il piacere d’intervistarlo dopo l’uscita del suo singolo Al Dente, parte dell’album che oggi vi racconteremo.

C’eravamo quasi racconta di una storia d’amore nella sua totalità, ripercorrendo le sue fasi d’inizio, vita e fine. I primi brani sono intrisi della felicità e della spensieratezza che porta con sé l’innamoramento. Percorrendo le canzoni dell’album, poi, arriva il brano interamente melodico C’eravamo quasi. Dolce e morboso allo stesso tempo, fa da spartiacque. Ci porta verso un’atmosfera più cupa e disperata, che rappresenta il declino e la fine della relazione. Gli ultimi due brani, dai toni più scuri e cupi, parlano di solitudine e di tristezza per la fine di un amore.

Dopo il successo del suo primo album Io e me x sempre, autoprodotto in una cantina del suo quartiere, Federico Fabi ci regala C’eravamo quasi. In uscita per Vertigo/Asian Fake, distribuito da Sony Music Italy e con la produzione artistica di Matteo Domenichelli, questo disco non perde i tratti distintivi che caratterizzano il cantautore. L’album, a tratti pop e a tratti indie, unisce la passione dell’artista per le sonorità retrò, spesso ispirate ai Beatles o agli anni 60, ma che comunque si rivelano estremamente moderne. L’essenzialità dei testi e degli arrangiamenti sono estremamente carichi di emozioni che ci fanno immergere con grande naturalezza nella storia che Federico Fabi ci sta raccontando.

C’eravamo quasi

C’eravamo quasi è il simbolo della passione di Federico Fabi per l’estetica vintage. La voce, elemento predominante del disco, è accompagnata dal suono naturale di una chitarra e da pochi altri elementi musicali. Il risultato è un lavoro minimal ed elegante, come lo sono anche le immagini che evocano i brani: semplici ma ben incisive. Si pensi solo a “il raffreddore è bello perché me l’hai attaccato tu” o “io sono cotto di te ma tu sei troppo al dente” oppure “porto occhiali da sole per nascondere l’ego”. Questi elementi, nonostante siano in parte autobiografici, accomunano ogni storia d’amore del mondo, a tal punto che chi ascolta pensa di averli vissuti in prima persona. Infatti, questo album trasmette immagini ed emozioni in maniera talmente semplice e genuina da arrivare dritte all’animo di chi ascolta.

In C’eravamo quasi, Federico Fabi ci racconta i suoi sentimenti come se li stesse raccontando ad un amico. L’atmosfera minimale fa da quadro sia a un’allegria estrema e spensierata, ma anche a un’introspezione sofferente. Da questo capiamo la maestria dell’artista nel saper convogliare in maniera naturale emozioni diversissime e opposte in un solo racconto.

Federico Fabi C'eravamo quasi

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